Emergenza coronavirus

Si lavora alla sospensione ampia di obblighi fiscali, alla deroga sui bonus prima casa e a una moratoria sulle sanzioni calcolate per versamenti tardivi

di Marco Mobili

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Sospensione di pagamenti e adempimenti fiscali più ampia, a partire dagli avvisi bonari. Bonus affitti da estendere agli immobili ad uso non abitativo. Che tradotto potrebbe voler dire alberghi, capannoni e studi professionali. Ma c’è anche l’idea di una moratoria sulle locazioni di bar, ristoranti e pizzerie. Allo studio anche la possibilità di far rientrare tra i rimborsi veloci da modello 730 anche i lavoratori che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus o per effetto delle misure di contenimento.

Sono solo alcune delle misure allo studio del «decreto di aprile» su cui martedì al ministero dell’Economia si è tenuta una lunga riunione di maggioranza per definire il nuovo perimetro di intervento a sostegno di famiglie, lavoratori, autonomi e imprese. In questa direzione vanno ad esempio la proroga e l’allungamento della Cassa integrazione in deroga, così come il reddito di emergenza, destinato a chi non può più lavorare, e un reddito cosiddetto “light” da riconoscere ai lavoratori in nero. Le partite Iva, invece, potranno continuare a richiedere un bonus – da domani si aprono i termini per presentare le domande – che secondo le prime ipotesi salirebbe da 600 a 800 euro.

Sospensione degli adempimenti
Nel decreto di aprile sarà certamente rafforzato il capitolo delle sospensioni degli adempimenti e dei versamenti fiscali. Oltre a quanto anticipato domenica 29 marzo con l’estensione alle scadenze di aprile e maggio, Iva trimestrale inclusa, tra le novità in arrivo c’è la sospensione degli avvisi bonari. In questo modo si va a colmare il paradosso del decreto Cura Italia dove, ad esempio, un debitore si è visto sospendere le cartelle di pagamento e invece chi è stato avvisato dal Fisco “bonariamente”, quindi ancora prima dell’atto di accertamento, è stato chiamato alla cassa.

Bonus prima casa
Altra deroga in arrivo, già annunciata nelle Faq pubblicate venerdì 27 marzo sul sito del Mef, è quella del cosiddetto bonus prima casa. In sostanza si bloccano i due requisiti temporali legati alle agevolazioni fiscali per chi acquista l’immobile da adibire a prima casa ossia i 18 mesi in caso di cambio di residenza da comune a comune, o i 12 mesi concessi dal Fisco per non perdere le agevolazioni Iva e di registro in caso di vendita e riacquisto dell’immobile.

Ritardi nei versamenti
Sui ritardi negli adempimenti o nei versamenti è stato il ministro Gualtieri ad annunciare l’idea di introdurre una moratoria sulle sanzioni per ritardati versamenti. Mentre sulla consegna e gli invii delle certificazioni uniche dei redditi, i cui termini sono scaduti il 31 marzo, come prevede il decreto Cura Italia all’esame del Senato si potrebbe arrivare a una norma che dia copertura giuridica alla “causa di forza maggiore” così da poter prevedere la disapplicazione delle sanzioni.



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